Cittadinanza simbolica di Pontassieve ai bambini Saharawi

Stamani - martedì 20 agosto – i piccoli ambasciatori di Pace sono stati ricevuti dalla Sindaca Monica Marini che ha loro consegnato la cittadinanza onoraria simbolica, una semplice pergamena che vuole segnare la vicinanza ed il sostegno dei comuni della Valdisieve  alla causa del Popolo Saharawi, violentemente costretto a riparare in tendopoli di fortuna nel mezzo del deserto algerino dopo l’invasione marocchina del Sahara Occidentale, nel 1975 e tutt’oggi costretti in tendopoli in attesa di un referendum ONU mai celebrato.

Si rafforza – anche in controtendenza rispetto ai trend nazionali – la rete di cooperazione internazionale portata avanti dal Comune di Pontassieve sulla causa Saharawi, che da quest’anno insieme ai volontari dell’associazione Saharawinsieme ha visto impegnata anche una volontaria arrivata dal Comune gemellato francese di Saint Genis Laval, che - rispondendo all’appello dell’amministrazione – ha scelto di dedicarsi all’accoglienza dei piccoli bambini.

Da tanti anni le amministrazioni della Valdisieve ospitano sui loro territorio, grazie al coinvolgimento delle tante associazioni che a vario titolo contribuiscono all’accoglienza, i piccoli bambini Saharawi che possono trascorrere i caldi mesi estivi giocando con i coetanei, facendo attività e sottoponendosi a controlli medici, che altrimenti sarebbero impossibili nel deserto algerino dove vivono.

Gesti concreti, oggi rafforzati anche dal lancio, nel 2017 di un progetto atto ad avviare una cooperativa alimentare destinata a sostenere le famiglie più deboli nei campi profughi, in particolare quelle che presentano all’interno dei nuclei familiari disabilità grave.

“Quello di oggi è più di un atto simbolico, di una liturgia - spiegano l’Assessore alle Politiche Internazionali, Jacopo Bencini, e l’Assessore ai Gemellaggi, Giulia Borgheresi - l’impegno del Comune di Pontassieve si manifesta da anni non solamente nel prosieguo del progetto di accoglienza estiva ma in stanziamenti a sostegno delle associazioni coinvolte, e progetti di cooperazione e solidarietà nei campi. Veder crescere la rete dei territori solidali, da quest’anno anche con la partecipazione dei comuni europei gemellati, è forse il più bel segnale di risposta dal basso al clima politico nazionale”.

Fonte: Comune di Pontassieve - Ufficio stampa

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