
La onlus a nome di Duccio Dini non può essere parte civile nel processo da per i fatti del 10 giugno 2018, quando il 21enne venne travolto e ucciso a Firenze in via Canova durante un inseguimento tra rom. L'udienza nell'aula bunker da parte della Corte d'assise ha certificato l'estromissione con queste parole: "Non può qualificarsi come parte offesa o danneggiata dal reato - è stato spiegato dalla corte citando la Cassazione - un ente che è stato costituito in epoca successiva al fatto reato".
Destino opposto per il Comune di Firenze, ammesso dalla corte. “È importante - ha commentato il sindaco Dario Nardella - che siano state accettate le ragioni che fondano la legittimazione processuale dell’amministrazione comunale. La decisione della Corte d’Assise di Firenze - ha continuato - è significativa perché consente di dimostrare fattivamente la vicinanza del sindaco e dell'intera città di Firenze alla famiglia e agli amici di Duccio nel loro immenso dolore”.
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