
Nonostante il terremoto politico generato dalla neonata creatura di Matteo Renzi, Italia Viva, l'edificio del PD nell'Empolese Valdelsa ha retto senza troppe crepe: amministratori locali e dirigenti di partito, infatti, hanno voltato le spalle al 'vecchio leader' per consolidare le sponde di un Partito Democratico che rischiava di essere travolto da un fiume in piena.
Qualcosa, però, si è pur mosso: Italia Viva si è mobilitata anche nell'Empolese Valdelsa e il prossimo venerdì 25 ottobre ha annunciato un incontro al Palazzo delle Esposizioni per presentare i comitati di Castelfiorentino, Certaldo, Empoli, Montespertoli e Vinci: gonews.it ha raccolto qualche anticipazione cercando di capire chi sono i protagonisti, cosa li ha spinti a questo passo e quali saranno le future dinamiche nella politica locale.
Al momento i comitati raccolgono un centinaio di persone, ma i coordinatori spiegano che "il progetto è in una fase embrionale e le iscrizioni stanno continuando in questi giorni, non è possibile al momento fare una stima degli iscritti". Ad oggi non ci sarebbero personalità politiche con ruoli istituzionali o di vertice di partito. Dopotutto, lo abbiamo detto, la scelta locale è stata quella di non seguire Matteo Renzi, anche se con tutte le riserve del caso: sia Dario Parrini che Brenda Barnini, ad esempio, hanno ribadito la totale adesione alle idee e al progetto politico portato avanti negli anni da Renzi, contestando però la scelta della scissione.
Le adesioni a Italia Viva provengono per lo più da ex iscritti o militanti del PD provenienti dall'area renziana. A Empoli è noto l'endorsement di Lorenzo Ancillotti, consigliere comunale di Questa è Empoli, mentre se non c'è stata una adesione, certo c'è stato un 'ammiccamento' tra la nuova creatura di Renzi e l'assessore Antonio Ponzo Pellegrini che in un post sulla sua pagina facebook ha usato parole al miele per la Leopolda e per Renzi. A Empoli sarebbe presente anche un secondo comitato di cui per il momento non si conoscono molti dettagli.
Il coordinatore di Vinci è Andrea Sani, nel 2012 già nel Comitato 'Adesso Empoli' e poi in 'Adesso Italia'; nel 2016 dopo il fallimento del referendum e gli scossoni che hanno portato Renzi ai margini, Sani ha deciso di lasciare il PD. A Castelfiorentino alla testa del comitato c'è Antonio Righi, anche lui vecchio iscritto del PD, membro dell'assemblea comunale del Pd locale e in prima linea in 'Sempre Avanti', l'associazione che ha sostenuto 'da posizione renziana' la candidatura di Giachetti. Sempre a Castelfiorentino troviamo anche Grazia Tagliaferri, candidata nella lista Pd di Alessio Falorni alle scorse elezioni amministrative. Il coordinatore del comitato di Montespertoli è Stefano Volterrani, membro di lunga data del PD locale, nel 2017 attivo nel comitato a sostegno di Renzi 'Montespertoli in cammino' e ultimamente membro della lista Empolese Valdelsa per Simona Bonafé segretaria PD Toscana. A Certaldo, invece, il coordinatore è Andrea Pini, già componente della segreteria PD locale e già nel comitato per Matteo Renzi 'Certaldo c'è' nel 2012.
Nei comitati, di fatto, starebbe confluendo tutta quella parte della società civile e non che ha attivamente sostenuto l'ex premier in questi anni, soprattutto tra coloro che si sono impegnati attivamente nei vari comitati pro-Renzi. Ma i promotori specificano che "riceviamo iscrizioni anche da chi non era iscritto a niente e non ha nessuna storia politica". Anzi a ben guardare sembra che Italia Viva voglia proprio riferirsi a quello che i promotori definiscono un "elettorato civico", un elettorato che "prova ad affacciarsi alla vita politica, che non cerca di riposizionarsi politicamente, ma che si interessa a delle proposte e le segue attivamente".
In effetti sulla 'natura politica' della creatura di Renzi la sensazione è che non si voglia nessuna etichetta, ed è abbastanza evidente che alcune porte a destra restino aperte: "Sappiamo ciò che non siamo: no all'estrema destra, ai populismi e alla Lega. Non ci sentiamo, però, di darci una collocazione politica e di escludere qualcuno. Condividiamo fondamentali come l'antifascismo e l'antirazzismo, ma qui nessuno si sentirà 'ex' o estraneo. Siamo qui per lavorare, a contare davvero sarà la qualità delle persone e dei progetti". È chiaro, in sostanza, che il paradigma politico su cui si fonda l'esperienza di Italia Viva sia proprio la dissolvenza dei vecchi confini politici, perché "il futuro della politica anche a livello locale è coinvolgere quelle parti di elettorato che condividono dei valori e dei progetti, senza una troppo marcata collocazione", come spiega il coordinatore empolese Ancillotti che può presentare come esempio proprio l'esperienza locale di Questa è Empoli.
Non è escluso, quindi, che a ingrossare le file del nuovo partito possano essere tanto vecchi elettori di sinistra, quanto elettori ed esponenti del mondo della destra moderata, o ancora persone che si affacciano al mondo della politica per la prima volta. L'obiettivo dei comitati è infatti quello di "creare uno spazio politico per favorire la discussione dal basso. Il nostro scopo è attirare persone per coinvolgerle nella vita politica". Per ora dei contenitori di discussione, quindi, sul modello dei tavoli di lavoro della Leopolda, ma con il progetto di farsi grandi e diventare partito: "Al momento nasciamo come spazio politico di discussione, ovviamente l'obiettivo è quello di crescere e presentarsi come forza politica alle prossime elezioni locali".
Una forza politica il cui ruolo al momento resta incerto. Qui serve un'analisi: in Toscana, più che altrove, la convivenza di Italia Viva e del PD sembra una cena tra vecchi amici. Nessuno degli amministratori locali o dei vertici di partito ha definitivamente chiuso in un cassetto il renzismo, rivendicando anche dopo la scissione quella comune veduta del futuro del paese. Si è scelto il partito, invece che Renzi, ma la scelta sembra più dettata dalla strategia politica che dal 'cuore'. L'Empolese Valdelsa si è dimostrato in fin dei conti renziano anche senza Renzi e gran parte della classe dirigente non vede di buon occhio grosse fratture nella linea del partito. La convivenza locale tra Italia Viva e PD, quindi, sembra possibile e una collaborazione certa. Lo certificano, ad esempio, le parole usate su Brenda Barni e Alessio Falorni: "Brenda Barnini è una persona di forte leadership ed estremamente preparata che ha dimostrato di lavorare bene per Empoli e la sosteniamo, così come Falorni".
In quest'ottica Italia Viva intende proporsi come un "valore aggiunto" alla politica, da realizzare attraverso "una collaborazione di due forze politiche con valori simili, ma anche con idee a volte diverse". L'accenno è ad una "linea sottile di inclusione" che significa realizzare progetti in collaborazione "ma in un contenitore diverso in cui possiamo agire in modo più libero e aperto rispetto a quello di prima". Non si deve cadere quindi nel "pericoloso equivoco che Italia Viva sia un nemico del PD locale". E sugli 'ex' renziani restati nei Dem si tengono toni molto bassi: "Non trovo motivo di giudicare nessuno, noi abbiamo fatto la nostra scelta. Le persone vengono prima dei simboli e noi che le conosciamo sappiamo che sono persone valide. Siamo aperti al confronto e ad appoggiarli. Dobbiamo darci una mano per il bene comune ". Insomma al momento non sembrano esserci rotture all'orizzonte tra PD e Italia Viva e il simbolo di questo nuovo corso della politica locale è preso dalla vicina Santa Croce: "Qui - spiegano i promotori - dopo il passaggio di due assessori a Italia Viva il sindaco Deidda ha detto che la giunta comunale dopo questo passaggio era più forte perché con questa scelta si è creato un bacino più ampio in supporto dell'amministrazione; questo è il modello che ci piace".
Ma se la scissione c'è stata qualcosa vorrà pur dire: con un PD 'strattonato' verso sinistra per non morire, è chiaro che Renzi per uscire da una sorta di 'sindrome dell'ospite indesiderato' questo passo lo doveva fare da tempo. Adesso è chiaro quali sono i progetti di paese dell'ex premier, meno quelli del PD: la 'pesante zavorra' è caduta in mare, ma non è chiaro se il partito sia pronto a cambiare rotta o se continuerà a fluttuare nell'alveo dell'ambiguità tra spinte a sinistra ed ex renziani che mantengono la posizione. Questo braccio di ferro, però, non potrà essere eterno. Passaggi di casacca, dibattiti accesi sulle riforme e stravolgimenti politici potrebbero cambiare l'intero scenario, anche nell'Empolese Valdelsa dove la pax renziana, al momento, sembra reggere.
Giovanni Mennillo
Notizie correlate
Tutte le notizie di Empolese Valdelsa
<< Indietro





