Regionali 2020, il PCI contro la legge elettorale toscana

Alla vigilia della campagna elettorale per le ormai prossime elezioni regionali, il segretario del ricostituito Pci toscano, Marco Barzanti, prende una dura e netta posizione contro la legge elettorale della Toscana:

 "Noi stiamo per iniziare a raccogliere le firme per presentarci. Il nostro scopo è ricostituire una forza di classe, capace di mettere al centro i temi del lavoro e dei diritti economici, nel solco della tradizione politica del Pci storico. Per questo abbiamo rifondato il Partito comunista italiano riprendendone non solo il nome e il simbolo ma anche l'obiettivo di cambiamento in senso socialista della società. Ma mentre ci accingiamo a fare questo non possiamo non denunciare l'impianto antidemocratico dell'attuale legge elettorale toscana. Un partito che, non già presente in Consiglio regionale, intende presentarsi, deve raccogliere sette od ottomila firme, forse di più, mentre a chi è già in Consiglio bastano poche decine di firme. È per escludere, un’operazione anticostituzionale, che noi denunciamo con forza. Così come denunciamo con forza il fatto che, ammesso e non concesso che una forza politica riesca a far ciò, deve poi superare uno sbarramento a dir poco assurdo, esoso, illiberale, cioè deve raggiungere il 5 per cento dei voti se si presenta da sola, mentre basterebbe il 3 per cento se in coalizione, ma quella coalizione deve prendere almeno il 10 perché altrimenti sei fuori ugualmente". Barzanti continua: "Questa è la legge voluta anni fa dal Pd per vincere con il 40% e non con il 50% + 1 dei voti come nel resto dei comuni in italiani. Per questo noi chiediamo ai toscani di far tornare sulle schede elettorali il simbolo del Pci, che si batte per il compimento reale della democrazia e per la reale attuazione della Costituzione repubblicana.

Ebbene, noi chiediamo fin da ora ai cittadini toscani, ai compagni e alle compagne che non si sentono rappresentati dal meno peggio, ovvero dal PD,  di darci l'opportunità di esserci, prima sulle schede e poi in Consiglio regionale". Stiamo lavorando per un fronte comunista e di sinistra di classe per essere vera e reale alternativa alla destra leghista, ai rigurgiti fascisti, al M5S incapace di governare e alle politiche liberiste del PD che stanno mettendo e hanno messo in ginocchio la Toscana con privatizzazioni selvagge partendo dal sistema sanitario. Un fronte che si presenti con i simboli delle forze politiche e ognuno nella propria autonomia. In attesa di risposte da parte dei compagni di Rifondazione, Sinistra Anticapitalista, Pap, Toscana a Sinistra, visti i tempi sempre più stretti e nella speranza di poter costruire il fronte tutti insieme, come Pci inizieremo la raccolta delle firme in ogni provincia e comune della Toscana.

Infine Barzanti offre una conclusione: "Siamo una forza di ispirazione marxista e leninista, per quanto la nostra analisi sia chiaramente ammodernata dai temi dell'attualità politica ed economica. I nostri riferimenti sono Gramsci, Togliatti, Longo, Berlinguer e nel solco della tradizione e della storia della Toscana rossa. Il Pd volle questa legge elettorale in Toscana per impedire alle minoranze di esserci.

Crediamo che questa analisi non solo sia ancora la migliore, ma anche l'unica, nonostante tutto, che può ancora fornire il migliore strumento di trasformazione e miglioramento della società. Per quanto riguarda la legge elettorale toscana, invece, stiamo valutando il modo di farla arrivare, prima o poi, all'attenzione della Corte costituzionale per dichiararne la non costituzionalità".

Fonte: PCI Toscana



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