Empoli 2024: lo strategico campo del terzo polo, con Antonio Ponzo protagonista

Il ragionamento sul terzo polo in ottica elezioni 2024 non può partire dai dati del 2019 quando, così come si intende ora (Azione ed Italia Viva), non esisteva. Però può partire dalle politiche dello scorso settembre ed in particolare dal significativo riscontro elettorale ottenuto dalla coalizione a Empoli, circa il 9%.

Iniziando l’analisi da Azione, l’uomo di punta di Carlo Calenda sul territorio è un assessore, Antonio Ponzo Pellegrini, membro della giunta Barnini ormai dal 2014 in quota Questa è Empoli.

La sua scelta di passare ad Azione e la fase della clamorosa rottura alle ultime politiche fra il Pd di Enrico Letta e Carlo Calenda hanno creato al tempo un po' di imbarazzo nelle stanze del potere locale.

Allora non ci sono state conseguenze anche perché, alla fine dei conti, non conveniva a nessuno che ce ne fossero a poco più di un anno dal voto, e così l’assessore ha mantenuto un profilo basso in campagna elettorale e proseguito il suo lavoro nell’importante settore del commercio che lo ha visto sempre protagonista.

Ma il prossimo anno qualcosa, in una direzione o nell’altra, potrebbe e soprattutto dovrebbe succedere.

Sulle scelte locali possono pesare anche quelle nazionali (la segreteria Bonaccini del Pd potrebbe riavvicinare le due parti) ma al momento Antonio Ponzo Pellegrini è senza dubbio in una posizione che merita la massima attenzione da parte del Pd che dei voti moderati ha bisogno, specie ora che deve ancora capire cosa ne sarà di Questa è Empoli.

E Ponzo, visto anche il modo costante e capillare con cui ha portato avanti il suo lavoro nel settore del commercio, di voti ne può catalizzare molti.

Intanto, mentre lui occupa posti importanti nel panorama toscano del partito (fa parte dell’esecutivo regionale occupandosi dello sviluppo della rete del tesseramento ed è responsabile degli enti locali nella città metropolitana), Azione lavora anche sul territorio.

E’ stato costituito infatti un primo nucleo di persone che si sta affacciando nel panorama empolese con una serie di proposte autonome comparse sulla stampa locale, un lavoro sicuramente destinato ad aumentare da qui al 2024.

Diversa la questione di Italia Viva che, alle regionali del 2020, vide la candidatura come capolista di Simone Campinoti, industriale empolese già al vertice della locale Confindustria e uomo più di spicco sul territorio all’interno di quella lista. Nel 2018 Campinoti fu tra gli ospiti d'onore dell'avvio della campagna elettorale per la ricandidatura di Brenda Barnini a sindaco, un po' a sorpresa. Poi con l'avvio dell'esperienza di Italia Viva, tutto è cambiato.

Ad ora il partito di Matteo Renzi non ha una sua struttura nell’empolese (è comunque in fase di costituzione) e i risultati elettorali avuti sono più figli delle persone che non di un lavoro portato avanti nel tempo, ma è indubbio che voti al centro ne può raccogliere e nel 2024 saranno voti da non trascurare. Campinoti, oltretutto, ha legami importanti col mondo cattolico oltre che con quello industriale, notoriamente ambienti che hanno un peso quando si arriva alle urne.

Definito il quadro, veniamo alla questione dei nomi per la corsa a sindaco. L’eventuale candidato sarà figlio del posizionamento del terzo polo nel quadro politico del 2024 ed anche dei rapporti fra Azione e Iv, ad ora da capire: sarà una corsa a fianco del Pd o autonoma? E, se ad ora è difficile pensare ad un Campinoti candidato sindaco, lo stesso si può dire per Ponzo Pellegrini?

Proviamo ad ipotizzare i diversi scenari. Proprio ieri, nel commentare il risultato elettorale di Lombardia e Lazio nel quale non ha lesinato critiche al suo partito, l’assessore ha scritto una frase che sembra andare in direzione del Pd: “Le alleanze non si costruiscono sulla carta ma sulla base della credibilità di un percorso veramente comune. Questa è la strada”.

Che, appunto, è quella che ha percorso lui nella giunta Barnini in questi dieci anni. Se così sarà, però, facile immaginare che in cambio dovrà arrivare qualcosa di importante in tema di deleghe.

Per capirsi: l’eventuale ruolo di alleato del terzo polo sarà sicuramente diverso da quello avuto negli ultimi dieci anni da Questa è Empoli che, di fatto, è una creatura della Barnini a cui quindi rispondeva.

L’altro scenario, che farebbe sicuramente rumore, muove invece da una domanda: e se invece nei prossimi mesi maturassero le condizioni politiche per una candidatura diretta a sindaco dello stesso Antonio Ponzo? Da escludere a priori?

E infine, terzo scenario sicuramente remoto ma non impossibile: se il terzo polo guardasse a destra? Per l’assessore la cosa pare al momento più difficile, ma Campinoti si è visto alla recente cena di Natale di Fdi con tanto di post su Facebook: solo per gli auguri o c’è altro sotto?

Il terzo polo, insomma, lavora stando alla finestra ed attende gli sviluppi perché è proprio in questa area che si giocheranno partite importanti. Del resto quella del centro resta sempre la posizione più comoda. Come Renzi e Calenda insegnano.

Leggi le puntate precedenti: il focus sulla sinistra e i comitati, quello sul centrodestra.

Marco Mainardi

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