
È stata chiesa l'archiviazione per i tre magistrati di Siena titolari del fascicolo sulla morte di David Rossi, l'ex capo comunicazione di Mps morto il 6 marzo del 2013. Ai tre, indagati per falso aggravato, era stata contestata la mancata verbalizzazione della perquisizione, con annessa ispezione informatica e sequestro, della stanza usata da Rossi.
I tre avrebbero omesso nel loro verbale di "attestare che nelle ore precedenti, e in particolare dalle 21.30 sino a circa mezzanotte del giorno precedente, avevano già fatto ingresso nella predetta stanza prima che la stessa venisse fotoripresa dal personale della polizia scientifica [...] hanno manipolato e spostato oggetti senza redigere alcun verbale delle operazioni compiute e senza dare atto del personale di polizia giudiziaria che insieme a loro avevano proceduto a questo sopralluogo". Per la Procura di Genova, però, tutto questo non sarebbe reato.
Da Genova a Siena gli atti sulle immagini cancellate
Su un altro fronte la procura di Genova ha trasmesso a quella di Siena anche gli atti per la parte relativa alla sparizione di alcune immagini da una pen-drive in cui si vedrebbero due dipendenti passare da un'altra uscita di Mps appena dopo la caduta di Rossi.
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