Scontri tra bande a Sollicciano, feriti cinque agenti

Il carcere di Sollicciano

Nel sedare gli scontri tra le bande di albanesi e di nigeriani nel carcere di Firenze, cinque agenti della polizia penitenziaria sono rimasti feriti. A riportarlo è il sindacato Sappe. Secondo il segretario regionale Oliviero due agenti di Sollicciano  rischiano di perdere la vista a un occhio poiché sono stati colpiti dalle schegge di una bomboletta di gas fatta esplodere durante gli scontri.

Stando alla ricostruzione del Sappe, i nigeriani hanno gettato olio bollente e bombolette di gas contro il personale di custodia per forzare il blocco. Volevano i detenuti albanesi per vendicarsi dell'aggressione a un connazionale, avvenuta poco prima.

Così Oliviero: "Nel reparto giudiziario, durante le visite mediche, si sono incrociati detenuti albanesi e nigeriani, c'è stato un battibecco tra loro, ma i poliziotti presenti sono riusciti ad evitare il contatto fisico. Glialbanesi sono risaliti verso la Sezione ed hanno atteso l'arrivo di un nigeriano che è stato aggredito violentemente dai detenuti albanesi. È riuscito, dopo i colpi ricevuti, a raggiungere la propria Sezione di appartenenza e quando ha raccontato l'accaduto ai connazionali, i nigeriani si sono organizzati per vendicarsi".

Quindi "hanno atteso l'apertura del cancello di sbarramento da parte del personale, per permettere al porta-vitto di entrare e distribuire la cena: ed è iniziato il caos. I detenuti volevano uscire per raggiungere gli albanesi nella propria Sezione e vendicarsi. I pochi agenti del turno pomeridiano hanno bloccato il cancello e, con non poco difficoltà, sono riusciti a chiuderlo. Ma questo non ha fermato i nigeriani che, essendo a regime aperto, hanno prima tentato di forzare il blocco: non riuscendoci, hanno lanciato olio bollente e bombolette di gas incendiate contro il personale. A seguito dell'esplosione di una bomboletta, si è rotto il plexiglass del cancello e due agenti sono stati colpiti agli occhi dalle schegge".

"Sono stati attimi di terrore e paura e solo grazie al personale che vive in caserma che sentito l'allarme si è precipitato sul posto si è riuscito a mettere in sicurezza il Reparto" conclude Oliviero.

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