Assane torna per l'ultima volta sul campo in cui a lungo ha giocato e insegnato calcio, questa volta non per toccare un pallone, ma per ricevere l'ultimo saluto di un'intera comunità. Nella fredda notte di ieri, sul campo del Ponte a Elsa Calcio, si è tenuta una fiaccolata in memoria di Assane Niang, il ragazzo di Empoli morto improvvisamente a soli 22 anni. Davanti al dischetto degli undici metri, un piccolo tavolo sorreggeva una grande foto di Assane sorridente, come era suo solito mostrarsi agli altri. Intorno a lui, via via, una folla silenziosa e compatta si è disposta intorno a quel piccolo altare improvvisato. Oltre un centinaio di persone, sono amici, familiari e compagni di squadra di Assane, uniti in un abbraccio invisibile che non si può vedere, ma che si percepisce.
La cerimonia in suo onore inizia lì, nel campo da calcio, dove Assane aveva scoperto il calcio, dove aveva vinto, perso e corso inseguendo il pallone, e dove più recentemente era tornato, in veste di istruttore, per allenare i giovani del Ponte a Elsa. La sua passione per il calcio viene raccontata dal presidente ed ex allenatore del Ponte a Elsa, Michele Mango:
"Era davvero bravo a giocare a calcio, ma soprattutto era una bravissima persona. Era un po' un gigante buono, un ragazzo corretto e rispettoso, cosa molto rara in questo periodo, e questa cosa la riusciva a trasmettere anche alle persone più grandi di lui. Riusciva a trasmettere questi suoi valori con la facilità di un sorriso"
"Ricordo quando aveva 6 anni - racconta il padre di Assane - e lo accompagnavo qui, al campo di calcio, e lui mi diceva: 'Babbo, perché mi porti sempre qua?' e io gli ho risposto: 'Perché qui puoi diventare un uomo. Perché con il calcio puoi socializzare con tutti e, nel mondo di oggi, saper collaborare con tutti è fondamentale.' All'inizio giocava in porta perché aveva paura di prendere le pedate, ma poi, quando ha iniziato a correre in mezzo al campo, tra i pali non è tornato più".
Le candele più che i riflettori del campo hanno illuminato il buio della notte e un semicerchio di luce si è formato davanti all'immagine sorridente di Assane: era l'ultimo commosso ringraziamento di familiari, amici e conoscenti. Un momento suggestivo, carico di ricordi e affetto, accompagnato da un minuto di preghiera e raccoglimento in memoria del giovane.
"Non mi aspettavo di vedere così tanta gente riunita - afferma Adama, sorella di Assane - siamo stati travolti da un’ondata di affetto e calore da parte di tutti e per questo vi devo ringraziare. È una situazione assurda, sono giorni strani questi, in cui lui c’è e non c’è e vive attraverso i ricordi di tutti coloro che gli hanno voluto bene". Al termine della fiaccolata, amici e parenti hanno acceso delle lanterne che sono volate via.
Antonio Lanzo
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