Compie interventi nell'ambulatorio abusivo in casa: arrestato medico

Un medico è stato arrestato a in provincia di Massa Carrara dalla guardia di finanza. È stato scoperto e sequestrato un ambulatorio medico abusivo a Montignoso, nell'abitazione del professionista. Il medico, dicono le fiamme gialle, era "legato da un rapporto convenzionale all’Azienda USL Toscana Nord".

All’interno dell’ambulatorio abusivo era stata allestita una sala operatoria che versava in pessime condizioni igienico-sanitarie. Qui, con l’assistenza della propria compagna - non abilitata a svolgere simili attività -, oltre a svolgere le basilari prestazioni di medicina estetica, l'uomo "avrebbe effettuato anche più specifici ed invasivi trattamenti di chirurgia plastica, preceduti dalla somministrazione di farmaci anestetici in via endovenosa".

Quest’ultima attività era "svolta in assenza della necessaria abilitazione ed in un luogo privo dei presidi sanitari idonei a poter affrontare eventuali complicazioni che sarebbero potute insorgere". In particolare, il medico, in assenza di ogni abilitazione, "sottoponeva i pazienti ad anestesia totale, con sedazione profonda, anche per eseguire banali interventi, ad esempio iniezioni di botulino, mettendo a repentaglio l’incolumità del paziente".

Due sarebbero i casi in cui, a seguito di complicanze, una paziente è stata intubata e un'altra avrebbe avuto una gravissima infezione. Il medico faceva interventi sottoponendo i pazienti in stato di sedazione profonda, con iniezione di anestesia totale in assenza di ogni abilitazione e senza, tra l'altro, far sottoscrivere ai pazienti alcun modulo di consenso informato.

A suo carico sarebbero stati documentati diversi episodi di peculato e truffa aggravata ai danni dello stato, "riferiti ad apprensioni di farmaci (connotati della c.d. fustella che ne sancisce la proprietà ospedaliera), per oltre duecento pezzi" . Inoltre, più volte si sarebbe assentato ingiustificatamente, durante il servizio prestato per conto dell’AUSL Toscana, utilizzando l’automedica. Il medico poi inceneriva, nel proprio giardino di casa, i rifiuti derivanti dall’attività sanitaria eseguita presso lo studio medico. I rifiuti sono stati catalogati come "pericolosi assoluti".

 

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