Le 'Stanze tutte per sé' di Soroptimist: solidarietà e prevenzione contro la violenza di genere

Le 'Stanze tutte per sé', nate dalla collaborazione tra Soroptimist International e l’Arma dei Carabinieri, sono diventate un punto di riferimento per le vittime di violenza di genere. A quasi dieci anni dalla loro ideazione, il progetto si è consolidato con oltre 300 spazi sicuri in tutta Italia, tra cui quello inaugurato nel 2024 a Peccioli. In occasione del congedo del Luogotenente Carica Speciale Domenico Cascello, comandante della Stazione dei Carabinieri di Peccioli, il Club Soroptimist International Valdarno Inferiore rende omaggio a una figura di grande competenza e sensibilità umana, invitando a riflettere sull'efficacia dei presidi delle 'Stanze tutte per sé'. Perché queste iniziative siano veramente efficaci, è necessario affiancare misure strutturali ed educative per contrastare le radici profonde della violenza.

Nel luglio 2024, sotto la presidenza di Alessandra Neri, il Club Valdarno Inferiore ha allestito, su iniziativa della Maggiore Francesca Lico, una 'Stanza tutta per sé' presso la Caserma dei Carabinieri di Peccioli, guidata dal Luogotenente Cascello. Questo progetto, promosso a livello nazionale dall’Unione Italiana Soroptimist nel 2015, durante la presidenza di Leila Picco, è nato grazie a un accordo con il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri. Nel tempo, l’iniziativa si è consolidata attraverso vari protocolli: con l’Arma dei Carabinieri nel 2019, con il Dipartimento della Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno nel 2020 e, infine, con la Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato nel 2023.

A quasi dieci anni dalla loro ideazione, le 'Stanze tutte per sé' sono ormai circa 300 in tutta Italia e rappresentano un punto di riferimento essenziale per le vittime di abusi e violenze. Tuttavia, resta aperta una domanda cruciale: la creazione di spazi sicuri per l'ascolto e la denuncia è sufficiente, da sola, a contrastare la violenza di genere in modo efficace?

Sebbene questi presidi siano una conquista di civiltà giuridica e sensibilità istituzionale, il fenomeno ha radici profonde in sistemi di potere diseguali, quelli che il sociologo Johan Galtung definiva violenza strutturale o simbolica. Per contrastare questa forma di violenza invisibile, insita nelle relazioni e nelle strutture sociali, sono necessarie strategie di intervento strutturali, culturali ed educative.

In questo contesto, la collaborazione con l’Arma dei Carabinieri, soprattutto nei piccoli centri, si rivela un prezioso strumento di sostegno e sensibilizzazione, promuovendo una cultura dell’autodeterminazione per le donne in situazioni di vulnerabilità.

Fonte: Soroptimist International Valdarno Inferiore

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