Funerali di Marah Abu Zhuri, la madre: "Mia figlia simbolo della sofferenza della Palestina"

Oltre 400 persone hanno partecipato alla cerimonia funebre di Marah Abu Zhuri, la giovane donna palestinese di vent’anni arrivata il 13 agosto all’ospedale di Santa Chiara di Pisa dopo essere stata evacuata dal governo italiano con un corridoio umanitario da Gaza e morta il giorno successivo a seguito delle sue condizioni di “severo deperimento organico” riscontrate dai medici. Erano presenti tante bandiere dello Stato Palestinese, i gonfaloni di tanti Comuni, da quello di San Giuliano Terme a quello di Pisa e di Stazzema, in un ideale comunanza di valori e dolore. Le spoglie della giovane saranno ospitate per sempre nel cimitero di Pontasserchio, nel comune di San Giuliano Terme.

Durante il funerale, la madre Nabila ha dichiarato: “Mia figlia e la sua morte rappresentano il simbolo delle sofferenze della Palestina e di tutti i palestinesi. Marah riposerà qui per sempre, ma io voglio tornare nella mia terra e rientrerò a Gaza”.

Tante le autorità presenti

Fra i presenti alla commemorazione anche l’assessora regionale all’Istruzione, Relazioni internazionali e politiche di Genere Alessandra Nardini e il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, che ha sottolineato che “il popolo palestinese ha vissuto in questi giorni momenti drammatici con la scomparsa e il funerale di Marah, una ragazza che era arrivata in Toscana per poter avere la possibilità di riprendersi da un grave stato di denutrizione.”

“I nostri medici – nelle parole di Giani - hanno fatto tutto il possibile per lei, come lo stanno facendo per i tre bambini che sono attualmente al Meyer di Firenze e per gli altri che sono all’ospedale di Cisanello a Pisa. Resto convinto e consapevole che la Toscana abbia medici che rappresentano eccellenze e la Regione Toscana sta facendo il possibile ed il necessario per il popolo palestinese, dopo i gravi fatti di Gaza, ove il governo Netanyahu sta occupando militarmente a quel territorio e compiendo crimini di guerra. Questo è il modo di essere vicini a un popolo che deve essere riconosciuto come Stato. Questo è lo scudo principale per i palestinesi di Gaza: essere riconosciuti Stato libero, indipendente e sovrano e quindi anche più difendibile da parte della comunità internazionale. Oggi auspico il Governo italiano faccia quello che stanno facendo la Francia, e l'Inghilterra e che la Toscana ha fatto con una legge approvata in Consiglio regionale”.

“La Palestina, Stato indipendente, sovrano, in grado di scegliersi il proprio Governo. Due popoli, due stati – conclude Giani. Questo è il messaggio forte che deve arrivare”.

“Siamo qui oggi al Parco della Pace Tiziano Terzani di Pontasserchio – dichiara il sindaco di San Giuliano Matteo Cecchelli - , che è un luogo simbolo per la nostra comunità. Molti anni fa è stato deciso di fare un parco dedicato alla pace qui a San Giuliano Terme. Per questo la comunità ha voluto sceglierlo per dare l'ultimo saluto a Marah, questa ventenne che purtroppo è deceduta il giorno di Ferragosto a Pisa dopo un lungo viaggio della speranza per cercare di sottrarsi genocidio del quale è vittima il popolo palestinese  e che adesso si sta compiendo a Gaza. Lei abitava a Gaza con la famiglia nella tendopoli sulla spiaggia, questo ci ha raccontato la madre. La sua famiglia ha perso tutto durante i bombardamenti: la casa, i negozi, le scuole, gli ospedali. Purtroppo dopo cinque mesi di sofferenza è arrivata in Toscana con un viaggio umanitario, ma probabilmente troppo tardi. Troppo gravi le carenze fisiche che accusava, Abbiamo deciso di darle una degna sepoltura nel nostro comune, nel nostro territorio”.

“La madre - continua Cecchelli - era ospite di una struttura nel nostro territorio e sono andato a trovarla domenica per portare le condoglianze di tutta l'amministrazione comunale e rendermi disponibile per la sepoltura della figlia. La famiglia ha deciso di far riposare Marah qui, in un cimitero del comune di San Giuliano Terme. La sua tomba – conclude Cecchelli - rimarrà una tomba perpetua a memoria di tutte le generazioni sangiulianesi, come simbolo di tutte quelle ragazze, quei ragazzi, quelle persone, donne e bambini che hanno perso la vita in questo genocidio in atto a Gaza”.

"È arrivata a Pisa da Gaza già gravemente denutrita e, nonostante l’impegno straordinario dei medici pisani, non ce l’ha fatta. A loro va il nostro grazie più sincero e profondo, insieme alla piena fiducia e solidarietà di fronte agli attacchi ingiusti subiti in questi giorni. La storia di Marah ci ricorda che dietro le guerre e i conflitti ci sono persone, volti, sogni interrotti. La Toscana ha scelto da tempo da che parte stare: dalla parte dell’umanità, della pace, della speranza. È un impegno che continueremo a portare avanti con convinzione. Un grazie particolare va al sindaco Matteo Cecchelli, che si è fatto subito carico dell’organizzazione del funerale offrendo a Marah una degna sepoltura. L’ultimo saluto a Marah non deve restare solo un momento di dolore, ma diventare un monito: non possiamo voltarci dall’altra parte davanti a chi chiede la dignità e il diritto di vivere in pace", questo invece il commento del presidente del consiglio regionale Antonio Mazzeo.

 

Ai funerali anche la Direzione dell'AOUP

Anche la Direzione aziendale dell’Aoup ha partecipato stamattina a San Giuliano Terme ai funerali di Marah Abu Zhuri per portare alla madre e alla famiglia, all’ambasciatrice palestinese in Italia oltreché all’Imam della comunità islamica pisana e a tutto il popolo palestinese i sentimenti di cordoglio e umana vicinanza.

La direttrice generale dell'Aoup Katia Belvedere ringrazia le istituzioni nazionali, regionali e locali che in questi giorni hanno collaborato fattivamente e sinergicamente con spirito di grande solidarietà. La Direzione aziendale esprime, in particolare, sincera gratitudine a tutti gli operatori sanitari che si sono prodigati con dedizione e professionalità nelle cure della giovane, svolgendo la propria missione.

L’Aoup è attiva da sempre nella cooperazione sanitaria internazionale con il proprio personale volontario partito più volte negli anni - sotto l’egida del Centro di salute globale della Regione Toscana, con la collaborazione di diverse Ong e associazioni no-profit – verso i vari Paesi in via di sviluppo e anche nella Striscia di Gaza, per affiancare i colleghi degli ospedali del posto nella presa in carico e nella cura degli  ammalati

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