
Una parte di Empoli e una di Vinci si svuotano. Più di cinquemila persone sono state evacuate per la rimozione dell’ordigno bellico trovato nel cantiere del teatro. Sono poi tornate nelle proprie abitazioni in tarda mattinata quando le operazioni sono state completate. L'area rossa individuata ha un raggio di 468 metri, che comprende Empoli e anche il territorio di Vinci.
Tutto è andato per il verso giusto, i varchi della zona rossa sono stati presidiati da forze dell’ordine e volontari mentre il Genio Ferrovieri di Castel Maggiore ha provveduto a mettere in sicurezza l’area e sarà incaricato di disinnescare la bomba, prima di trasportarla in una cava di Calenzano dove sarà fatto brillare.
"Oggi disinnescheremo e neutralizzeremo un ordigno di 500 libbre di fabbricazione americana della seconda guerra mondiale - ha spiegato nel corso di un punto stampa presso l'area della bomba il colonnello Marco Silenzi, comandante del reggimento Genio ferrovieri - Si tratta di un ordigno che è qui da più di ottanta anni e non doveva arrivare ai giorni nostri secondo chi l'ha costruito: verranno adottate le normali procedure di questi casi. I nostri artificieri sanno quello che fanno e sono addestrati e concentrati a fare il loro dovere. Non mi sento di dire che oggi ci troviamo in una situazione di pericolo"
"L'ordigno - continua Silenzi - si trova in una situazione di ammaloramento dovuto al tempo, ma sono le normali condizioni di questi ordigni che risalgono alla seconda guerra mondiale. Al termine dell'evacuazione noi inizieremo con la rimozione delle due spolette, una di testa e una di coda: è l'operazione più delicata perché si tratta di due piccoli esplosivi che innescano il grande esplosivo della bomba. Le operazioni si concluderanno in mattinata, e poi ci muoveremo presso la cava nel comune di Calenzano. L'ordigno verrà interrato a circa 4 metri di profondità, poi avverrà il brillamento con dell'esplosivo al plastico".
"Il rinvenimento di ordigni della seconda guerra mondiale è direi quasi quotidiano, saltuariamente si tratta di bombe d'aereo di queste dimensioni, 500 libbre circa, ma soprattutto si ritrovano piccoli ordigni come bobe a mano o da mortaio. In Italia ce ne sono ancora tantissimi, i nostri artificieri intervengono quasi quotidianamente per ordigni di piccole dimensioni, mentre per le bombe d'aereo statisticamente nel nostro territorio di competenza che comprende anche la provincia di Firenze avviene all'incirca ogni due mesi, e ovviamente il contenuto di esplosivo in questi casi è tale che è necessario lo sgombero della cittadinanza", così il comandante.
Dal punto di vista della macchina organizzativa, e della risposta della cittadinanza, tutto sembra essere andato nel modo giusto: "C'è stata una grande collaborazione da parte degli empolesi - ha spiegato il sindaco Alessio Mantellassi - che hanno agito con grande responsabilità. Alle 7 del mattino è avvenuta la chiusura dei varchi in ingresso e alle 9 in uscita senza nessuna difficoltà. La chiusura dei varchi è stata a cura della municipale e di tutte le forze dell'ordine che hanno presidiato anche tutta la zona in attività di antisciacallaggio. Abbiamo inoltre avuto un enorme lavoro del sistema di protezione civile che ha presidiato i varchi e allo stesso tempo ha tenuto aperto il Centro di accoglienza alla palestra Busoni, dove sono attivi peraltro moduli sperimentali sia sull'assistenza agli anziani che all'infanzia. Li sono stati attivati anche servizi di ristoro e di bisogni che le persone possono avere".
Il sindaco ha ricordato tutte le associazioni e le forze dell'ordine impegnate nell'evacuazione e fatto un punto anche sui servizi messa a disposizione per gli anziani fragili: 8 anziani sono stati trasferiti tra il 6 e 7 settembre alle due RSA di Montaione e Orentano, 22 stamattina presso la RSA Chiarugi di Empoli e altri 40 presso le abitazioni di amici o parenti.
"Qui a Vinci ci siamo organizzati con un punto di accoglienza per ospitare le persone - spiega il sindaco Daniele Vanni - ma devo dire al momento ci sono poche persone, la maggior parte ha scelto di uscire e andare a fare una girata fuori porta. Devo sottolineare la grande collaborazione da parte dei cittadini e un grande lavoro da parte delle associazioni, delle forze dell'ordine e del sistema della Protezione Civile. Le operazioni si sono svolte al meglio, dalle 6 con il briefing con tutti i volontari fino alla completa evacuazione. Nessuna criticità, nemmeno nel trasporto dei più fragili, il sistema ha funzionato alla perfezione"
Il disinnesco è avvenuto
Alle ore 10.45 circa l'ordigno è stato disinnescato e caricato su un camion speciale. Percorrerà la FiPiLi e poi l'A1 per andare in una cava per esser fatto esplodere. Tecnicamente è conclusa la fase di despolettamento e contestuale distruzione delle spolette della ordigno. Lo rende noto la prefettura di Firenze.
L'evacuazione al momento non è completata e permane la zona rossa, si attendono indicazioni.
Termina l'area rossa
Termina l'area rossa a Empoli e a Vinci, le oltre 5000 persone evacuate possono far ritorno alle abitazioni. Si può tornare a transitare nelle vie che finora erano bloccate.
Tutto si è concluso al meglio e nei tempi previsti. Intanto l'ordigno verrà fatto brillare a Calenzano.
Le dichiarazioni
"Finite le operazioni di despolettamento è avvenuta la rimozione dell'ordigno e adesso è uscito dal comune di Empoli verso Calenzano dove sarà fatto brillare. Ringrazio tutto il sistema di Protezione Civile dell'Unione dei Comuni Empolese Valdelsa, le forze dell'ordine, la Prefettura e la Questura, le associazioni di volontariato, le RSA, la ASL, la Sds, la Municipale, i nostri dipendenti comunali e il Genio ferrovieri. Grazie ai cittadini perché il loro comportamento corretto ha permesso lo svolgimento delle operazioni" ha detto il sindaco di Empoli Mantellassi al termine delle operazioni.
Così il suo omologo vinciano Vanni: "Non nascondo che c'era un po' di preoccupazione, però c'è stata una grandissima collaborazione da parte dei cittadini e poi il sistema della Protezione Civile che ha lavorato al meglio. Per noi questo è un evento storico, ma il nostro sistema organizzativo della Protezione Civile si dimostra un sistema di eccellenza".
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