Regionali, Barnini (PD): "Candidature condivise, nessuna guerra interna. Ecco le nostre priorità"

"Io Assessora? Non è momento di parlarne. Il fatto che territorio chieda di essere rappresentato in Giunta non è legato alla singola persona"


Nel giugno del 2024 ha terminato il suo secondo mandato a sindaca di Empoli, nei giorni scorsi è stata ufficializzata come candidata capolista PD nel collegio dell'Empolese Valdelsa alle Regionali 2025 in Toscana. Brenda Barnini dopo 10 anni da amministratrice si era dedicata "a riprendermi un pezzo della mia vita privata", ma "quando è arrivata la richiesta del Pd, sono stata onorata e felice di mettermi a disposizione".

L'ex sindaca è stata ospite degli studi di Radio Lady 97.7 e gonews.it per un'intervista sulla sua nuova avventura politica, lo scenario politico toscano dentro e fuori il PD e gli obiettivi che intende portare in Regione come rappresentante di questo territorio.

L'Intervista su Radio Lady 97.7

Come ci tiene a precisare fin dalle sue prime parole "la candidatura viene da una richiesta fatta dal PD Empolese Valdelsa". Una risposta indiretta alle polemiche che hanno visto la formazione delle liste di candidati del PD, dalla questione del 'listino bloccato' che ha infiammato la Direzione regionale all'autosospensione di alcuni sindaci del Pisano, e che a livello locale ha visto una velata e rispettosa critica da parte di Alessio Spinelli che, un po' a malincuore, ha reso noto di aver rinunciato alla sua candidatura per scelte di partito, facendo intendere che qualche scaramuccia interna forse c'è stata anche qui.

Ma Barnini sull'argomento è chiara: "In tutti i partiti c'è discussione sulla composizione delle liste, ma la politica è anche e soprattutto la capacità di fare sintesi, che di per sé non può mai accontentare tutti, ma prova a tenere in considerazione gli elementi più importanti"; e ribadisce che la sua non è stata una autoinvestitura, ma una scelta politica nell'interesse del PD Empolese Valdelsa e del territorio. Il PD locale avrebbe invece mostrato "una compattezza di cui sono orgogliosa" se confrontata ad altre forze politiche, con riferimento in particolare a quel che accade nella Lega dove "non tutto è roseo": "Nel Pd è stato fatto un percorso lungo di condivisione e ascolto dei nostri iscritti, militanti e amministratori. Qui non abbiamo scelto di fare una guerra interna al partito, bensì di utilizzare le energie per mettersi a disposizione del territorio e della comunità"

Il programma, o meglio i "macro-punti", che intende portare in Regione sono in particolare cinque, e ricalcano di fatto quelli già resi noti dal PD Empolese Valdelsa: la Sanità, "il sistema toscano è un’eccellenza, ma ci sono problemi da affrontare come le liste d’attesa e la riorganizzazione del sistema a livello territoriale per alleggerire il pronto soccorso", le Infrastrutture, "dal completamento della Sr429 e della Sr436 all'ampliamento della Fi-Pi-Li"passando per il trasporto pubblico locale con l’idea di "un biglietto unico metropolitano" e "agevolazioni per i residenti della Città Metropolitana", fino alla messa in sicurezza idraulica con "risorse per casse d'espansioni su Arno ed Elsa e la messa in sicurezza di aree fragili come Stabbia"; infine il sostegno alle piccole e medie imprese, con particolare attenzione al comparto moda, attraverso "formazione, accesso al credito, bandi per innovazione". 

La "sintesi" politica più volte evocata nell'intervista dovrà essere ricercata ovviamente anche all'interno del 'campo largo', inquadrato in un contesto nazionale che guarda al 2027 per "ritrovare l'unità nel centrosinistra": "È importante - spiega Barnini - aver costruito una coalizione ampia in Toscana e nelle altre 6 Regioni. Il modo in cui il Csx ha perso le Politiche del 2022 regalando il Governo alla Meloni e alla destra era sbagliata. Le Regionali sono l'appuntamento più decisivo prima delle Politiche del 2027, fare questo investimento in termini di coalizione ha significato".

Barnini ammette che quello con il M5S "è stato il percorso più faticoso nella ricerca di una sintesi politica", e forse la sfida più grande di un eventuale Giani II sarà proprio la ricerca di questa sintesi, a partire dal reddito di cittadinanza: "Non credo che possa essere declinato concretamente come scelta di governo rieditando la definizione nazionale", precisa Barnini rifiutando "etichette" già prestampate, ma destinare risorse europee per "una forma di sostegno e integrazione al reddito per combattere l'aumento di povertà è condivisibile". Nessun"socio di maggioranza della coalizione", però, e il "risalto" dato all'accordo M5S-PD era solo la conseguenza del fatto che "il M5S era da sempre all'opposizione".

Guardando a destra, invece, Barnini non sembra guardare al candidato del Cdx Tomasi come ad un 'moderato': "Non è un civico, è il coordinatore di FdI Toscana, non mi pare si sia mai espresso contrariamente alla scelte del Governo, è pienamente in linea con il Governo Meloni e con quello che rappresenta".

Capolista nell'Empolese Valdelsa, territorio storicamente favorevole al PD, Barnini ha un'altissima probabilità di conquistare un seggio in consiglio regionale, ma dopo le dichiarazioni del segretario PD Jacopo Mazzantini in cui si chiedeva una rappresentanza del territorio "anche nella futura Giunta", si è fatto il suo nome per un assessorato; Barnini chiosa, "queste sono cose che non vanno assolutamente evocate durante la campagna elettorale, non sarebbe corretto e rispettoso" e precisa che "il fatto che questo territorio chieda di essere rappresentato nel Governo della Regione non è legato alla singola persona", ma da quello che questo territorio rappresenta in termini di popolazione e sistema economico-sociale.

 


 


L'INTERVISTA COMPLETA

Dieci anni come sindaca di Empoli: cosa ti porti di quell'esperienza e da dove è nata questa nuova avventura politica?

"La candidatura viene da una richiesta fatta dal PD Empolese Valdelsa e del territorio di mettermi a disposizione per le Regionali. Sono stati mesi tra la fine del mandato da sindaca e l'inizio di questo nuovo percorso che ho dedicato ben volentieri ad altro, anche a riprendermi un pezzo della mia vita privata perché quando si ricopre il ruolo di sindaca quello spazio si riduce quasi a zero. Quando però è arrivata questa richiesta sono stata onorata e felice di provarci. Dei dici anni di sindaca mi porto dietro al capacità acquisita negli anni di stare in ascolto, perché quando si fa gli amministratori di un Comune non si smette di fare la raccolta dei bisogni e delle istanze del territorio, ma allo stesso tempo la volontà di dare risposte concrete a quei bisogni e anche di saper dire in modo onesto la verità laddove le risposte non siano immediate, senza fare promesse irrealizzabili"

 

Liste PD, ci sono stati vari malumori sulle scelte, dall'autospensione degli amministratori pisani alle velate seppur rispettose critiche di Alessio Spinelli su questo territorio (link): ci sono malumori nel partito? I nomi scelti sono quelli più giusti per il territorio?

"In tutti i partiti c'è molta discussione sulla composizione delle liste, il PD in Toscana fa più notizia perché è forza di Governo, ma se guardiamo a quel che sta succedendo alla Lega non è che sia una situazione rosea, così come in FdI e in tutti gli altri partiti. La discussione è normale, così come che ci siano punti di vista diversi. La politica però è anche e soprattutto la capacità di fare sintesi, che di per sé non può mai accontentare tutti ma prova a tenere in considerazione gli elementi più importanti"

"Per quel che riguarda il nostro territorio da parte del PD è stato fatto un percorso lungo di condivisione e ascolto dei nostri iscritti, militanti e amministratori per arrivare a proporre una lista che vede in campo due ex sindaci, io e Giacomo Cucini, e altre due figure che sono rappresentative di altre istanze del territorio e della società, Daria Isolani e Silvano Guerrini; non c'è dubbio che anche in virtù di una compattezza della discussione del PD Empolese Valdelsa rispetto a quello che accade altrove, di cui sono orgogliosa, qui non abbiamo scelto di fare una guerra interna al partito, bensì di utilizzare le energie per mettersi a disposizione del territorio e della comunità"

 

Il PD ha scelto il 'campo largo': come valuti l'accordo tra i due 'azionisti di maggioranza' PD-M5S? Il Reddito di Cittadinanza si può fare?

"Non credo che l'accordo PD-M5S sia rappresentativo dei 'soci di maggioranza' della coalizione, ma era giusto dargli un risalto perché il M5S era da sempre all'opposizione in questa Regione. A differenza delle altre con cui ci sono discorsi più avanzati, con il M5S era una prima volta rilevante. Sicuramente è stato anche il percorso più faticoso nella ricerca di una sintesi politica".

"È importante aver costruito una coalizione ampia in Toscana, così come nelle altre 6 Regioni che vanno al voto, perché il centrosinistra ha bisogno di ritrovare una sua unità e questo lo chiedono prima di tutto gli elettori. Il modo in cui il Csx ha perso le Politiche del 2022 regalando il Governo alla Meloni e alla destra era sbagliata a tavolino: se si va a vedere ai voti assoluti anche del 2022 in realtà la somma dei voti del centrosinistra era ben superiore a chi oggi governa con un'ampia maggioranza. Le Regionali sono l'appuntamento più decisivo prima delle Politiche del 2027, fare questo investimento in termini di coalizione ha significato".

"Sul reddito di cittadinanza non credo che possa essere declinato concretamente come scelta di governo rieditando la definizione nazionale del RdC. Già il presidente Giani ha iniziato immaginarselo come una forma di sostegno e integrazione al reddito che può essere realizzata anche con una parte del Fondo Sociale Europeo, che è una delle voci più rilevanti che entrano dall'Unione Europea nei bilanci della Regione. Scegliere di destinare una parte di quelle risorse a integrazione al reddito per combattere l'aumento di povertà che misuriamo nelle nostre comunità è una scelta condivisibile. L'etichetta di per sé ci porta fuori strada".

 

Tomasi è una candidatura diversa da Ceccardi, è un moderato? Può attrarre i voti dei delusi, di chi non andava a votare o è solo maschera della destra più pura e dura?

"Non voglio troppo esprimermi sugli altri, è sbagliato chiedere fiducia ai cittadini parlando male degli altri. La fiducia dei cittadini va conquistando cercando di raccontare cosa si vuol fare e cosa si è fatto, o come in Toscana cosa vogliamo fare meglio. Non so se Tomasi dentro di sé sia un moderato, ma poi si rappresenta come un esponente di FdI: non è un civico, è il coordinatore di FdI Toscana, non mi pare si sia mai espresso contrariamente alla scelte del Governo, dal sociale ai tagli sulla Sanità o alla scuola. Mi viene da dire che è pienamente in linea con il Governo Meloni e con quello che rappresenta".

 

Quali sono i programmi che dal territorio si vuole portare in Regione?

"Li abbiamo individuati ascoltando, non sono i punti di un candidato, ma di un collettivo. Abbiamo ancora una serie di criticità dal punto di vista infrastrutturale: dobbiamo completare nel minor tempo possibile il cantiere della Sr429 nell'ultimo tratto da Castelfiorentino a Certaldo, dobbiamo spingere perché la Fi-Pi-Li diventi una priorità dando corso anche alle idee avanzate dal presidente giani in questo mandato per ampliarla nei tratti di maggiore scorrimento, poi abbiamo la necessità di dare il giusto peso alla mancanza di un collegamento diretto tra Fucecchio-Stabbia verso la Valdinievole e il Pistoiese con la SR436".

"Il secondo macro-punto è quello del trasporto pubblico: questo è un territorio che sta dentro la Città Metropolitana di Firenze, ma non è tra quelli previsti nel sistema delle tramvie. Dobbiamo concepire il servizio di trasporto ferroviario e su gomma come quello della Metrocittà: lavorare ad un biglietto unico metropolitano che veda anche delle agevolazioni; la città di Firenze si è dotata dello scudo verde, scelta importante anche dal punto di vista ambientale e della salute dei cittadini, ma per essere conseguenti a quella scelta adesso serve che chi viene dal resto della provincia abbia una facilitazione nell'utilizzo del Tpl"

"Poi la Sanità: il sistema sanitario toscano che è al 100% pubblica, molto di più rispetto ad altre regioni, è sicuramente un'eccellenza, ma nessuno può negare che ci sono una serie di problemi da affrontare: dalle liste d'attesa alla riorganizzazione della Sanità sul territorio per impedire che tutto si scarichi sul pronto soccorso. Anche se dire questo non significa che la sanità toscana non funziona o è tutta da buttare, basta chiedere ai cittadini".

"Un altro punto è il rischio idraulico e geologico: su questo territorio abbiamo ancora molte zone che vanno in difficoltà quando si verificano eventi metereologici di emergenza, che ormai sono comuni, questo significa trovare risorse per le casse d'espansioni mancanti su Arno ed Elsa e mettere in sicurezza alcuni pezzi specifici del territorio come la frazione di Stabbia"

"Infine la questione dell'economia locale: questo è un territorio che fonda da sempre la propria ricchezze economica e sociale sulla piccola media impresa, artigianato e manifattura. Non possiamo non guardare con preoccupazione a quello che potrà accadere e sta già accadendo nel comparto moda: la Regione deve essere sempre più l'elemento che fa da interlocutore e che attraverso la formazione, accesso al credito, bandi per innovazione aiuta questo territorio a resistere"

 

Il segretario del PD Empolese Valdelsa ha detto di voler esprimere un assessore, essendo la capolista si è fatto il tuo nome...

"Queste sono cose che non vanno assolutamente evocate durante la campagna elettorale, non sarebbe corretto e rispettoso. Il fatto che questo territorio chieda di essere rappresentato nel Governo della Regione non è legato alla singola persona, ma a quello che questo territorio rappresenta in Regione in termini di popolazione, densità abitativa, di capacità di fare sistema e anche di fare parte di coloro che producono la ricchezza della Toscana. Per questo credo possa quantomeno chiedere di essere tra quelli che vengono presi in considerazione"

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