
Dal 1925, quattro generazioni di macellai portano avanti la tradizione gastronomica, con un’attenzione speciale al territorio
Un secolo di storia per la macelleria Falaschi di San Miniato. Dal 1925, la macelleria Falaschi porta avanti la tradizione artigianale delle carni, raccontando una storia di passione, innovazione e impegno che ancora oggi mantiene viva la memoria della famiglia.
Tutto ha inizio nel settembre del 1925, quando Guido Falaschi, dopo aver appreso il mestiere a Buenos Aires come migrante, torna a San Miniato e, insieme alla moglie, decide di aprire la macelleria nel cuore del centro storico.
"Il 'passaggio della mannaia' – racconta Andrea Falaschi, quarta generazione di macellai di famiglia – passa negli anni '40 ai figli di Guido, Vasco e Bruno. Sarà però Vasco a portare avanti l'eredità di famiglia".
Tradizionalmente si pensa al macellaio come “l’uomo da cui si va a comprare la carne”, ma nella famiglia Falaschi il ruolo delle donne è stato determinante. "Le grandi innovazioni arrivano negli anni '60 - spiega Andrea - quando, in linea con la nascita di una società sempre più veloce, Ada Falaschi, moglie di Vasco, introduce un’intuizione rivoluzionaria: offrire ai clienti prodotti già pronti, non solo carne da cucinare in casa".
Sergio Falaschi, figlio di Guido, continua la tradizione di famiglia con un importante passo verso l’innovazione. È lui a realizzare il Laboratorio Falaschi nella Val di Gorgozzi, a circa 5 km dal centro storico di San Miniato. Lo stabilimento, conforme alla normativa CEE per la lavorazione delle carni, rappresenta un investimento significativo per valorizzare il territorio e garantire standard elevati nella produzione.
Contemporaneamente, Lina Falaschi, moglie di Sergio, assume un ruolo fondamentale nell'evoluzione dell'attività, "raccogliendo il mestolo” da Ada e creando l'offerta gastronomica che ancora oggi contraddistingue i Falaschi. Negli anni ’90, con l’exploit della macelleria cotta e arrosto, Lina si dedica con passione alla cucina, elaborando un ampio ricettario di prodotti che trovano ancora oggi spazio nel menù del ristorante, aperto circa dieci anni fa.
Oggi il “passaggio del coltello” è nelle mani del figlio di Sergio e Lina, Andrea Falaschi, che, seguendo lo spirito innovativo della famiglia, ha dato vita al progetto Jazz in Macelleria, ospitando da ormai vent’anni concerti con grandi artisti.
"Essere la quarta generazione è per me un onore - racconta Andrea -. È un mestiere impegnativo, basato sul senso del dovere. Il segreto? Stare sempre sul pezzo, non mollare mai e andare avanti nonostante le sfide".
Sfide che derivano anche da un mondo globalizzato, dove i prodotti confezionati hanno spesso la meglio su quelli locali. "Abbiamo un grande patrimonio in Italia - continua Andrea -. Le nostre carni e i prodotti sono tutti preparati con ingredienti locali".
L’attenzione per il territorio, infatti, ha portato la famiglia Falaschi, dagli anni '90, a essere tra i fondatori del presidio Slow Food Mallegato, che mantiene viva l’eredità dell’insaccato tipico di San Miniato.
Ora, a cento anni dalla sua fondazione, la macelleria celebra il traguardo con un libro commemorativo dedicato al 'Quaderno del Macellaio'. "Conservo ancora quelli di mio nonno e di mio padre - racconta Andrea -. Era uno strumento fondamentale, dove si annotava tutto: peso e taglio delle carni, tempistiche di macellazione, ordini e prezzi di vendita".
Un mestiere duro e antico, portato avanti con passione da famiglie come quella di Andrea Falaschi, che afferma: "Il segreto per andare avanti è testa bassa e mannaiate. Viviamo in un mondo che ci chiede di fare tutto subito, dimenticandoci le cose fondamentali della vita: portare pace, amore e… salsiccia!"
Niccolò Banchi
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