
Ad annunciare il provvedimento è la sindaca Giannì: "Vicenda complicatissima e delicata. Rimpatrio epilogo inevitabile per reati commessi" non solo a Castello
"Gli uffici della Questura mi hanno informata che il ragazzo noto per il fatto delle tegole è stato sottoposto alla misura del rimpatrio. La gestione della vicenda è stata complicatissima" scrive la sindaca di Castelfiorentino Francesca Giannì, in un post pubblicato sulla sua pagina facebook, informando che la persona che questa estate si è resa protagonista di più episodi nel centro cittadino sarà rimpatriata. Tra questi il lancio delle tegole, lo scorso luglio, dal tetto del teatro del Popolo. A seguire altri casi di scompiglio, denunciati dalla Lega che oggi commenta la misura: "Accogliamo con soddisfazione questo provvedimento che i cittadini attendevano da tempo: è il risultato del lavoro avviato dal Governo di centrodestra e dell’impegno costante dell’opposizione a Castelfiorentino, che ha mantenuto alta l’attenzione sulla vicenda insieme ai cittadini" scrivono in una nota l'europarlamentare Susanna Ceccardi e la capogruppo Lega in Consiglio comunale Susi Giglioli.
Sindaca Giannì: "Servono risposte strutturate a livello normativo"
La sindaca Giannì parla di assenza di "un quadro normativo adeguato" in merito a casi simili, "nei quali sul medesimo soggetto si sommano commissione di reati, disagi sociali o psichici, forme di dipendenze o sfilacciamento della propria rete sociale, relazioni familiari frantumate". Una vicenda, continua, "complicata e delicata, che ha coinvolto la famiglia d'origine in vari tentativi di recupero, fino alla collaborazione, seppur con dolore, con le forze dell'ordine, per tutelare la sicurezza delle città coinvolte e la serenità dell'intero nucleo familiare. Una situazione, appunto, delicata anche per mille altre cose, che conservo a monte di questa vicenda, tra cui il lavoro perseverante delle forze dell'ordine e della PM di Castelfiorentino, i provvedimenti, gli atti e le querele che ho dovuto fare come Amministrazione per la tutela della sicurezza pubblica, ma anche i margini che ho avuto per settimane per sporgere querela per diffamazione, quando si era riempito il paese di un mio presunto coinvolgimento personale nella vicenda, legato a non si sa quale ragione di malaffare.
Una querela che, alla fine, dopo aver chiarito la mia posizione alle forze dell'ordine, ho deciso di lasciare da parte, per indirizzare le energie di tutti verso la risoluzione della questione. Lo scrivo per chiarirlo ancora una volta: la presenza del ragazzo presso la struttura ricettiva di Castello in cui risiedeva al tempo dei fatti non c'entra niente né con il Comune né con me né con nessun'altra istituzione pubblica. Nulla. La misura del rimpatrio è stata un epilogo inevitabile per la quantità e gravità dei reati commessi anche a Certaldo, Siena, Firenze, Tirrenia e Scarlino, citando solo i luoghi dove sono state presentate formalmente le denunce, ad evidenza di un problema che, come spesso accade, coinvolge tutti i nostri territori e che ha sempre più bisogno di una risposta strutturata a livello normativo". Infine la sindaca conclude con "un ringraziamento d'obbligo a tutte le Forze dell'ordine che nei vari Comuni hanno lavorato per gestire questa brutta vicenda e in particolare un plauso al Commissariato di Empoli e agli uffici della Questura".
Ceccardi e Giglioli (Lega): "Ora la Toscana faccia la sua parte sui Cpr"
Commentando le parole della sindaca, Ceccardi e Giglioli in una nota aggiungono: "In molte regioni italiane sono stati già attivati o programmati nuovi Cpr, strumenti indispensabili per garantire rimpatri più rapidi ed efficaci. In Toscana, invece, manca ancora una scelta chiara in questa direzione. È arrivato il momento di superare ogni esitazione e dotare anche il nostro territorio di strutture adeguate. Chiediamo che anche la Toscana faccia la sua parte, così da garantire maggiore sicurezza e risposte rapide ai cittadini".
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