
Raccontò le imprese della Fiorentina, dal primo scudetto del 1955-56 al secondo del 1968-69. Si è spento a 97 anni
Si è spento oggi a 97 anni Raffaello Paloscia, giornalista che ha raccontato per decenni il calcio italiano, diventando un punto di riferimento per generazioni di cronisti. Nato a Urbino il 27 settembre 1928, Paloscia iniziò giovanissimo la sua carriera, esordendo al Corriere dello Sport all’inizio degli anni '50, prima di approdare a La Nazione, dove insieme a Giordano Goggioli contribuì a creare il 'giornale del lunedì', sezione sportiva innovativa per l’epoca.
La sua vita professionale è indissolubilmente legata alla Fiorentina: seguì il primo scudetto del club nel 1955-56 e ne narrò con passione le imprese, compreso il secondo titolo del 1968-69. Il suo stile, elegante e incisivo, lontano da polemiche superflue, lo rese un maestro ammirato dai colleghi e dai lettori.
Paloscia ha collaborato anche con Stadio e il Corriere della Sera e, dopo aver lasciato la redazione fiorentina, è rimasto un volto noto nei talk show sportivi televisivi. Nel 2023, a 95 anni, ricevette la Penna d’Oro e fu accolto come 'ambasciatore' nella Hall of Fame della Fiorentina, ricevendo l’abbraccio di Gianluigi Buffon durante la cerimonia a Coverciano.
Oggi Ast e Ussi Toscana lo ricordano con gratitudine: "Grazie, Raffaello, per tutto quello che hai fatto e per quello che sei stato".
L'Ordine dei Giornalisti Toscana si unisce al dolore per la scomparsa di Paloscia: “Con Raffaello se ne va un maestro della nostra professione, anche se a lui non sarebbe piaciuto essere definito così – ha commentato Giampaolo Marchini, presidente di Odg Toscana – Ma per chi ha intrapreso questa professione legata allo sport in generale e alla Fiorentina in particolare è sempre stato un punto di riferimento. Un esempio professionale e umano. Lo ricorderò sempre per la sua disponibilità nei confronti dei giovani che si avvicinavano a La Nazione e non solo. A tutta la famiglia e a Fulvio, nostro collega, il mio personale abbraccio”.
Con la sua scrittura elegante e appassionata, Paloscia ha raccontato oltre settant’anni di sport, accompagnando i lettori nei grandi momenti della storia sportiva italiana e internazionale: dai due scudetti della Fiorentina ai successi della Nazionale di calcio, fino alle Olimpiadi e alle principali competizioni mondiali. Dopo l’esordio al Corriere dello Sport nel 1950, Paloscia ha legato il suo nome a La Nazione, dove è stato una delle firme più autorevoli e apprezzate, nonché direttore della redazione sportiva. Il suo lavoro, contraddistinto da competenza, sensibilità e passione, ha rappresentato un esempio per tanti colleghi.
Nel 2022 era stato inserito nella Hall of Fame del Museo Fiorentina come “Ambasciatore”, e due anni fa aveva ricevuto il prestigioso riconoscimento della “Penna d’Oro” dall’Associazione Stampa Toscana per la lunga carriera e l’impegno nella valorizzazione del giornalismo sportivo. L’Odg Toscana si unisce al dolore della famiglia, dei colleghi e di tutti coloro che lo hanno conosciuto e stimato".
Anche il Presidente Eugenio Giani saluta il giornalista con affetto e riconoscenza, sottolineando: "La Toscana oggi perde un testimone e conoscitore impareggiabile della storia della fiorentina e non solo, una voce autorevole e sempre garbata, un maestro del giornalismo sportivo. Sono profondamente addolorato, esprimo la vicinanza alla famiglia da parte mia e di tutta la Regione Toscana. Ha lasciato un'impronta indelebile, la sua passione e competenza hanno accompagnato generazioni di tifosi. Se ne va il giorno prima della partita della Fiorentina con il 'suo' Bologna. Il suo esempio continuerà ad essere una guida per tanti giovani cronisti sportivi".
Notizie correlate
Tutte le notizie di Firenze
<< Indietro





