
Un uomo è in stato di fermo ed è sotto interrogatorio con l'accusa di omicidio e tentato omicidio di un 44enne, Mirko Congera. L'assassinio è avvenuto questa notte nell'appartamento di Congera in via Firenze a Prato. L'uomo è stato ferito a morte con delle coltellate. Ferita anche la compagna dell'uomo, al momento all'ospedale Santo Stefano di Prato, ma lei è fortunatamente fuori pericolo di vita. I carabinieri hanno subito rintracciato il conoscente della coppia.L'interrogatorio è in corso.
Omicidio Prato, il secondo in pochi giorni in Toscana
La Toscana si macchia ancora di sangue, quello di questa notte è il secondo omicidio avvenuto in terra toscana dopo la morte di Roberto Checcucci, 50enne di Fucecchio trafitto a coltellate sull'argine dell'Arno a Castelfranco di Sotto. Anche in questo caso stanno indagando i carabinieri e le indagini sono ancora aperte.
Fermato il presunto autore: non è chiaro il movente
Il procuratore di Prato Giuseppe Nicolosi ha annunciato: "Abbiamo elementi che ci hanno portato all'arresto del presunto autore dell'omicidio e del tentato omicidio, un43enne che è stato condotto in carcere". L'arrestato è un conoscente della vittima e vive vicino alla casa dove è avvenuto l'omicidio.
"Non è ancora chiaro il movente del delitto" ha aggiunto il procuratore: l'arrestato, ha spiegato, nell'interrogatorio si è avvalso della facoltà di non rispondere.
Alcuni vicini della vittima hanno dato l'allarme, richiamati dalle urla che provenivano dall'appartamento dove è avvenuta l'aggressione. Il delitto è avvenuto intorno a mezzanotte e mezzo nell'abitazione di via Firenze, sulla strada che da Prato porta a Calenzano.
Gli stessi vicini avrebbero visto il 43enne che si allontanava dall'abitazione di Mirko Congera e hanno indirizzato i militari a casa dell'uomo che dista pochi metri. La compagna della vittima ha indicato a sua volta il 43enne come l'aggressore. A casa del fermato i carabinieri hanno poi trovato, oltre al 43enne, abiti sporchi di sangue.
Un coltello è stato sequestrato a casa di Congera e ritenuto la presunta arma del delitto. Sul movente ancora non c'è chiarezza. Sia la vittima sia il suo presunto omicida erano disoccupati.
Gli investigatori stanno verificando se avessero qualche affare o attività insieme.
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