
È stato posto in stato di fermo dal procuratore della Repubblica il 22enne di origine giordana che la notte tra mercoledì e giovedì avrebbe lanciato alcune molotov contro la sede del consolato statunitense in via Amerigo Vespucci a Firenze.
A causa dell’impiego di ordigni esplosivi considerati “congegni micidiali" e di molteplici rivendicazioni a organi di informazione nel tentativo di dissuadere lo stato italiano a non sostenere più Israele, il giovane è attualmente indagato per terrorismo.

Pende sul 22enne anche l’aggravante di aver commesso il reato durante la notte, in una zona densamente abitata e mettendo in pericolo passanti e residenti con il richiesto ulteriore di deflagrazione delle molte auto parcheggiate nella zona.
Gli elementi investigativi alla base del decreto di fermo sono plurimi e convergenti. Per l’indagato vige comunque la presunzione di non colpevolezza. Tutti i dati probatori raccolti verranno posti alla cognizione del giudice per le indagini preliminari del tribunale di Firenze per le valutazioni di competenza e la decisione sulla convalida del fermo adottato.
Impiegate nelle indagini la sezione anticrimine dei carabinieri del Ros di Firenze, il comando provinciale dei carabinieri di Firenze, il centro operativo della polizia postale e delle comunicazioni per la Toscana e la Digos di Firenze.
Le parole del sindaco di Dicomano
"Siamo dispiaciuti e sorpresi. Mai si sono verificati episodi che facessero immaginare la presenza a Dicomano di persone in grado di compiere tali gesti - ha spiegato Stefano Passiatore, sindaco di Dicomano, comune in provincia di Firenze dove abita il ragazzo fermato per il lancio delle due molotov all'indirizzo del consolato Usa - non conosco il ragazzo ma le accuse ipotizzate dalla Procura sono pesanti e gli indizi appaiono importanti. La giustizia deve fare il suo corso", nei prossimi giorni ci sarà la convalida del fermo: "Avremo modo di capire come si sia potuti arrivare a tanto".
Il commento si Susanna Ceccardi
“Un sentito ringraziamento alle forze dell’ordine e agli investigatori che hanno celermente individuato e assicurato alla giustizia il presunto autore del gravissimo gesto contro il consolato Usa a Firenze - ha scritto in una nota stampa Ceccardi - dobbiamo mantenere alta la guardia, perché come ho già detto e ripeto ancora una volta, Hamas e il terrorismo islamista ce l’abbiamo già in casa e rappresenta un pericolo concreto, anche a causa delle politiche immigrazioniste e ai paraocchi ideologici di una sinistra italiana ed europea irresponsabile che preferisce accusare gli avversari politici di fomentare la paura anziché leggere la realtà per quel che è. E la realtà ci dice che includendo e giustificando tutti, stiamo includendo e giustificando anche chi ci odia e vuole annientarci”.
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