
La scuola di San Donato e quella di Ponte a Egola, entrambe nel comune di San Miniato, sono nel mirino delle opposizioni. Le condizioni dei plessi di San Donato, Ponte a Egola e altri edifici dell’Istituto “Buonarroti” finiscono al centro delle critiche di Forza Italia e Gruppo Misto, dopo foto e segnalazioni su muffa, infiltrazioni, arredi deteriorati e aule fredde.
Sarebbe stato un genitore a denunciare “muffa visibile, infiltrazioni e pericoli strutturali” e l’assenza di riscaldamento a fine ottobre, parlando di situazione “inaccettabile”. Forza Italia parla di “immagini che scuotono” e di “mancanza di programmazione”, definendo “indegna di un Paese civile” la mancanza di caldaia. La consigliera Guazzini (Gruppo Misto) segnala condizioni “allarmanti e diffuse” e critica la “scarsa o inesistente manutenzione”, chiedendo perché “non si è provveduto ad effettuare almeno quegli interventi… di messa in sicurezza e decoro” e sollecitando un cronoprogramma e più risorse.
LE NOTE DELL'OPPOSIZIONE
Vallini, Altini, Brotini (FI): "Immagini che scuotono, non sono spazi stimolanti"
Tra muri scrostati, muffa e infiltrazioni, le scuole di Ponte a Egola e San Donato raccontano una realtà che non si può più nascondere. Ambienti freddi, umidi, arredi deteriorati e spazi insicuri: così si presentano ogni giorno le aule dove centinaia di bambini studiano, imparano e — troppo spesso — resistono.
Le immagini circolate in queste ore hanno scosso profondamente la comunità locale, mostrando muri segnati dall’umidità e arredi in stato precario. Un contesto educativo che somiglia sempre più a un luogo di sopravvivenza quotidiana, piuttosto che a uno spazio sano e stimolante per la crescita.
La denuncia dei genitori: “Ambienti insalubri e pericoli strutturali”
La segnalazione più allarmante arriva dalla scuola primaria di San Donato, dove un genitore ha reso pubblica una denuncia che parla di “muffa visibile, infiltrazioni e pericoli strutturali”.
Secondo la testimonianza, “nonostante i numerosi solleciti documentati di docenti e genitori, la situazione è diventata veramente grave e sta mettendo a rischio la salute dei bambini”.
E il disagio, a fine ottobre, non è solo strutturale: la scuola è ancora senza caldaia, e il rischio è che i piccoli siano costretti a fare lezione al freddo.
“È inaccettabile — scrive il genitore — che la sicurezza e la salute dei nostri figli non siano una priorità assoluta per chi ci amministra. Non possiamo aspettare oltre.”
Promesse mancate e fondi a rischio
Le famiglie parlano di situazioni indegne di un Paese civile, denunciando anni di promesse non mantenute, piani di riqualificazione annunciati e mai realizzati.
Il malcontento si estende anche al tema dei finanziamenti PNRR: il Comune avrebbe già perso oltre 1,5 milioni di euro per il nuovo asilo nido di San Miniato Basso, mentre altri contributi — come quello destinato alla scuola di Ponte a Elsa sarebbero a rischio restituzione per ritardi nei lavori, da completare entro giugno 2026.
Un silenzio che pesa
Dal Comune di San Miniato, per ora, non sono arrivate risposte chiare né sulle tempistiche né sulle priorità di intervento.
Un silenzio che pesa come una condanna e alimenta la frustrazione di chi, ogni mattina, affida i propri figli a edifici che mostrano segni evidenti di abbandono.
“Dove crollano i muri — commentano molti genitori — vacilla anche la fiducia dei cittadini nelle istituzioni.”
L’opposizione: “Una mancanza di programmazione cronica”
A sottolineare la gravità della situazione è anche il capogruppo di FI Vallini:
“Si conferma la mancanza di programmazione che contraddistingue questa amministrazione. Che la scuola abbia bisogno del riscaldamento a fine ottobre lo sappiamo tutti: non è giustificabile arrivare a novembre senza una caldaia funzionante. È una situazione indegna di un Paese civile.”
Il consigliere prosegue:
“Il sindaco risponde spesso che ha la maggioranza e che quindi va bene così. Finché i cittadini lo votano, ha ragione. Ma sta ai cittadini riflettere e comportarsi di conseguenza al momento del voto.”
Scuole al freddo, comunità in allarme
Le scuole dovrebbero essere il cuore pulsante di una comunità, non il simbolo del suo degrado.
E davanti a certe immagini, è difficile restare indifferenti. Perché, dove i bambini imparano a crescere, non può mancare il calore — né umano, né strutturale.
"Manutenzione insufficiente": la consigliera Guazzini interpella l’Amministrazione (GM)
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