Alluvione Ponzano, BE e CdX per Empoli: "Chiarire cosa ha causato alluvione. Sistema fognario è adeguato?"

Il Comune spiega di "attendere risposte da Acque e Consorzio di Bonifica", il consigliere Poggianti ha richiesto la convocazione della II Commissione


Nei giorni scorsi un'assemblea a Ponzano per fare un punto sull'alluvione del marzo 2025, poi un consiglio comunale nato da due diverse interrogazioni presentate dal Centrodestra per Empoli e da Buongiorno Empoli, ma resta sul tavolo ancora un fascicolo aperto: quanto ha contato la rottura dell'argine nell'alluvione e quanto il sistema fognario sia in grado di reggere ad un nuovo evento atmosferico come quello di marzo 2025.

Le due interrogazioni, nel richiedere una serie di elementi sugli interventi fatti e su quelli in programma, girano infatti intorno ad un dubbio che è lo stesso del gruppo dei residenti che si è mobilitato sull'argomento: la rottura dell'argine ha certamente influito, ma il problema potrebbe essere stato il sistema fognario. 

Nel presentare l'interrogazione del Centrodestra per Empoli il capogruppo Poggianti, non senza polemiche, "una risposta anticipata è arrivata in un'assemblea pubblica, mentre lo stile istituzionale vorrebbe che prima il sindaco risponda ai consiglieri", lo dice esplicitamente: per il capogruppo "deve uscire a conclusione di questo consiglio una chiara imputazione: non è stato l'Orme a causare il disastro, ma un rigurgito fognario. La spaccatura dell'Orme è stata un'aggravante, ma il problema è il reticolo fognario che non ha retto".  A dimostrazione di ciò Poggianti spiega che "le assicurazioni nelle pratiche di risarcimento stanno liquidando i danni sotto la voce 'allagamenti' e non 'alluvioni'" confermando secondo il consigliere implicitamente che si tratta di 'rigurgito fognario'. Capire se allo stato attuale il sistema fognario può reggere eventi simili "è la risposta che vuole la cittadinanza", che avrebbe invece ottenuto solo "risposte parziali" da parte del Comune.

Sulla stessa linea Masi secondo cui "il sindaco rispose ai tempia d un'interrogazione sui motivi dell'allagamento dicendo fosse colpa della rottura dell'argine, ma dagli approfondimenti fatti dai residenti la responsabilità maggiore sarebbe nel sistema fognario. Il Comune ha la solita posizione oppure hanno ragione i cittadini? Noi vorremmo capire da cosa è stata causata alluvione e se tutto era dovuto a rottura argine". Anche per Masi la questione è che "se i cittadini hanno ragione e il sistema fognario non ha retto, questo è un grande problema per il futuro". 

Masi e Poggianti, accodandosi alale richieste dei residenti, si soffermano quindi sull'"opera incompiuta" dell'allaccio del sistema fognario più vecchio a quello più nuovo del 1996; un'opera di cui si parlò, ma mai realizzato, e di cui al momento non si hanno notizie. Entrambi, quindi, chiedono una valutazione sull'attuale portata della rete, sulla sua capacità di resistere ad eventi meteorologici avversi e uno studio sull'eventuale implementazione del sistema fognario.

Per valutare tutto ciò, è evidente che bisogna partire dall'accertamento delle cause dell'alluvione. Il Comune, da parte sua, ha evidenziato durante la seduta che "devono arrivare risposte precise da parte di Acque e del Consorzio di Bonifica che sono rispettivamente i gestori del sistema fognario e della parte scoperta dei rii". Il Comune, quindi, ha potuto dare risposte puntuali solo "su ciò che è di competenza comunale", lasciando di fatto a metà strada la questione, ma ricorda di aver chiesto ad Acque di "verificare il corretto funzionamento della rete fognaria del quartiere, attività che terminerà nelle prossime settimane".

Masi attacca, "si dice che Acque ha la responsabilità del sistema fognario, ma è una società pubblica e la responsabilità è dell'Amministrazione", e "o riusciamo a invertire rapporto tra partecipate e Amministrazione con le prime che tornano a rispondere alla seconda, o ci troveremo sempre ad agire dopo questi tipi di eventi". "Il Comune alza le mani per quel che compete agli enti gestori, che sono ricordo controllati e non controllanti; così a questa interrogazione non c'è stata risposta", controbatte Poggianti che ha richiesto "entro la fine dell'anno" la convocazione formale della II Commissione con i delegati di Acque e Consorzio per rispondere sull'argomento, ottenendo la disponibilità alla convocazione da parte del presidente Iallorenzi.

 

Il nuovo piano edificatorio e il 'vecchio' sistema fognario

La questione della portabilità del sistema fognario diventa questione ancor più delicata rispetto al problema delle nuove previsioni edificatorie nella frazione di Ponzano. L'assessore Falorni ricorda che "non sono previste nuove edificazioni nell'area tra via dell'Ulivo e via dei Cappuccini, la nuova bretella Carraia-Ponzano avrà dei suoi propri canali di convoglio dell'acqua. Il POC ha confermato il rischio idraulico e non prevede edificazioni"

Una circostanza che non rassicura i due consiglieri di opposizione. Per i consiglieri Poggianti e Masi è infatti una affermazione 'a metà' perché "si dice di togliere le previsioni edificatorie, ma da via dell'Ulivo al circolo rimane zona edificabile". Costruire in quell'area "significa togliere terreno all'acqua che piove e incanalarla nell'attuale sistema fognario, peggiorando inevitabilmente la ricezione dell'acqua, ammenoché non si faccia quella implementazione del sistema che, ad oggi, è prevista", spiega Masi, e Poggianti ritorna quindi sulal questione considerata essenziale, ossia "se ci saranno o meno lavori di potenziamento del reticolo fognario e se l'attuale rete è in grado di resistere a nuove edificazioni"

Il Comune: i lavori eseguiti e quelli da eseguire

Dovendo attenersi solo "alle proprie competenze" come Amministrazione, l'assessore Falorni ha fatto il punto delle opere eseguite a seguito dell'alluvione e delle opere previste, ribadendo alcune delel cose già dette durante l'assemblea e in una risposta pubblicata sulla stampa.

Falorni ricorda che il Comune si occupa di "controllo, pulizia e verifica del corretto funzionamento delle caditoie e della raccolta di acque bianche", mentre ribadisce che "la manutenzione e eventuali progetti di potenziamento del sistema fognario sono in capo ad Acque; mentre il Rio dei Cappuccini nella zona a cielo aperto è di competenza del Consorzio". 

Quindi espone gli interventi fatti a seguito degli eventi. Il Comune ha attivato società specializzate "per manutenzione straordinaria" per lo spurgo della caditoie per agevolare lo smaltimento delle acque, mentre per quel che riguarda "la manutenzione ordinaria" è stato appaltato un'attività di pulizia caditoie che ha riguardato molte vie della frazione per un totale di 200 caditoie circa. Sarebbero poi in programma "nuovi interventi".

Per quel che riguarda le competenze di Acque, Falorni ha reso noto, come già fatto in assemblea pubblica, quanto comunicato dalla società al Comune. Sulle fognature "il gestore ha svolto sopralluoghi nel giugno 2025, è stata riscontrata un'occlusione parziale di materiale solido e detriti in un solo caso, prontamente risolto, ma tale da non compromettere la funzionalità della condotta. Non sono emerse deformazioni o rotture, e non sono state rilevate particolari criticità di interramento delle condotte; essendo fognature miste sono per loro natura autopulenti in seguito ad eventi metereologici anche non ingenti". Sarebbe comunque "programmata una pulitura dei rami anche minori della rete". 

Sulla questione dei tombini 'coperti' dall'asfalto e riemersi dopo l'alluvione, l'assessore ribadisce quanto già spiegato dal Comune: l'asfaltatura "risalirebbe almeno al 2020", si tratta di "fognature centrali che non hanno funzione di deflusso, ma di accesso alla fognatura" e durante l'alluvione "l'apertura di quei chiusini non avrebbe permesso il deflusso dell'acqua a causa della forte pressione ricevuta dalle fogne e avrebbe invece causato situazioni di pericolo"

Sulle competenze del Consorzio, il Comune ha ricordato che "il Rio Orme è stato ripristinato con una scogliera di protezione" ed è stato creato "un nuovo argine sul Rio dei Cappuccini". 

Infine, sulla questione delle opere di Sicurezza idraulica, l'assessore ha confermato che è in corso "la progettazione esecutiva per la realizzazione delle casse di espansione a Martignana per un valore di 5,7 milioni", e che si "è conclusa la progettazione esecutiva con fondi PNRR per 2,2 milioni del ringrosso arginale dell'Orme, già messo a bilancio nel luglio del 2024". 

Sui tempi dell'opere "si sta perfezionando il vincolo espropriativo, poi si andrà a gara con l'obiettivo di iniziare per la primavera del 2026; per le casse di Martignana dopo la procedura di VIA e la conseguente Conferenza dei Servizi, l'obiettivo è avviare la procedura di gara entro fine 2026"

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