Skimmer alle macchinette dei biglietti della tramvia: truffa smascherata grazie a un'azienda di Signa

(foto di Marco Pasquini)

Il dispositivo illegale clonava le carte di credito dei passeggeri che acquistavano i biglietti per la tramvia di Firenze e per il Pisa Mover


Si è parlato anche di skimming durante la Conferenza sul bilancio della Questura di Firenze di oggi, una truffa informatica che consiste nella clonazione di carte di pagamento tramite dispositivi illegali. Durante la conferenza sono stati segnalati due casi in cui le carte di credito di passeggeri, intenti ad acquistare biglietti per la tramvia di Firenze e per il Pisa Mover, sono state clonate.

A smascherare la truffa è stata la soluzione sviluppata da Aep Ticketing Solution, un’azienda con sede principale a Signa (e altre sedi a Milano, Genova e Bedizzole).

"Da quando i nostri clienti ci hanno segnalato le anomalie, ci siamo concentrati sull’analisi dei casi e abbiamo subito capito che si trattava di una situazione di frode avvenuta per l’acquisto di biglietti destinati alla Tramvia di Firenze e al Pisa Mover", spiega Alessandro Sansone, amministratore delegato di Aep.

I malviventi avevano utilizzato uno 'skimmer', un dispositivo che viene installato sugli apparecchi per leggere indebitamente i dati delle carte di pagamento e permettere ai truffatori di fare acquisti con la carta clonata.

Sansone spiega: "I chip del dispositivo intruso sono levigati per non permetterne la lettura del modello e della marca, oltre a ridurne lo spessore. Abbiamo scoperto che i malviventi avevano praticato dei fori sui nostri apparati in corrispondenza del passaggio dei filamenti dell’antenna, con il chiaro intento di metterla fuori uso e costringere così gli utenti a utilizzare le carte in modalità contact".

Per contrastare questo tipo di truffa, Aep ha sviluppato un sistema in grado di allertare in tempo reale i funzionari di Gest riguardo situazioni anomale, permettendo di ripristinare tempestivamente il regolare funzionamento del sistema e di tutelare gli utenti. "Grazie a questa tecnologia - conclude Sansone - siamo riusciti a intervenire immediatamente sui dispositivi compromessi, riducendo al minimo il rischio di ulteriori frodi e proteggendo i nostri clienti".

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