A San Giuliano Terme i funerali della 20enne palestinese morta in Toscana

(foto gonews.it)

L'ultimo saluto sarà in Toscana, dove sarà sepolta. "Si svolgeranno mercoledì mattina, al parco della Pace 'Tiziano Terzani' di Pontasserchio, frazione del nostro Comune, i funerali di Marah Abu Zhuri, la ventenne palestinese morta all'ospedale di Pisa dove è arrivato in uno stato di grave malnutrizione. Tra le autorità attese alla cerimonia c'è anche l'ambasciatrice della Palestina in Italia Abeer Odeh" è quanto ha detto il sindaco di San Giuliano Terme, Matteo Cecchelli.

Si attende l'ok formale alla sepoltura da parte dell'autorità giudiziaria ma dovrebbe arrivare nelle prossime ore. Poi saranno eseguite le esequie che sono state concordate tra il Comune, il primo a dare disponibilità, la famiglia della 20enne e l'imam di Pisa, Mohammad Khalil. Dopo la cerimonia, alla quale sono attesi anche rappresentanti politici toscani e nazionali, la salma della ragazza sarà tumulata in uno dei cimiteri comunali, ma non è stato reso noto quale, per motivi di privacy.

La mattina, alle ore 12.00, al Parco della Pace di Pontasserchio si terrà la cerimonia istituzionale di commemorazione, con la partecipazione delle autorità. L’accesso riservato alle autorità e al feretro sarà da via Di Vittorio, mentre gli ingressi pedonali saranno aperti sia da via Di Vittorio che da via Vittorio Veneto.

La sera, alle ore 21.30, sempre al Parco della Pace, si svolgerà la manifestazione “Luce su Gaza”, promossa dall’amministrazione comunale: una fiaccolata per la pace dedicata a Marah e a tutte le vittime del conflitto in Palestina, alla quale prenderanno parte anche le associazioni del territorio.

"La storia di Marah ci tocca profondamente come comunità – dichiara il sindaco Matteo Cecchelli –. Una giovane vita spezzata dal genocidio del popolo palestinese, che aveva davanti a sé sogni, studi e progetti, e che invece è stata travolta da distruzione, fame e malnutrizione. È morta a soli vent’anni, qui in Italia, dopo essere stata evacuata da Gaza con un aereo umanitario, ma le sue condizioni erano troppo gravi perché potesse salvarsi. Non ci interessano le polemiche uscite ieri sulle cause della sua morte, il nostro è un gesto di umanità nei confronti di Marah e di tutte le Marah di Gaza che continuano a morire nell’indifferenza della comunità internazionale".

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